Questo articolo, sulle unioni civili, si ispira a quel sentimento di orgoglio gay. Alla voglia di amare qualsiasi colore dell’arcobaleno. Senza paura ed etichette.
In questi giorni, a Milano ma come in altre città italiane, si celebra il gay pride.
L’espressione inglese gay pride (letteralmente orgoglio gay) richiama in italiano due concetti distinti: quello di fierezza gay e quello di pride parade (parata dell’orgoglio), la marcia dell’orgoglio gay che mantiene in vita la memoria dei moti di Stonewall del 1969.
Personalmente non impazzisco per la parata in sè. Non fraintendete, per esempio non simpatizzo nemmeno per la festa della donna. Credo che l’ostentazione di un “dato di fatto” quotidiano, umano e sociale sfoci tra il superfluo e l’inappropriato. Non ho bisogno di una, imposta ed etichettata, festa “dell’otto marzo” per ribadire l’evidenza di chi sono e cosa merito. Altrimenti sarebbe come accettare la controparte della diversità. Ma, ribadisco, questo è il mio personale punto di vista. Tuttavia sono certamente convinta che l’uomo (inteso come essere umano) debba ancora sensibilizzarsi molto sull’omossessualità e sulle unioni civili.
Sono però ovviamente fortemente credente nell’amore incondizionato, non etichettato e soprattutto libero! Non deriso o aggredito, in qualsiasi circostanza.
Ecco perchè, proprio oggi ho deciso di scrivere questa guida pratica sulle unioni civili.
Perchè, come per tutti i matrimoni, è importante conoscere bene tutta la parte burocratica pre-matrimoniale. Prima di tutto perchè, anche per le unioni civili, ci stiamo legando a tutti gli effetti “contrattualmente” ad un’altra persona. Secondo, per non arrivare impreparati con informazioni e documenti mancanti il giorno del sì. Si chiamano unioni civili, per me vuol dire amore.
Di fondo c’è una sostanziale differenza tra unioni civile e matrimonio. In Italia, le unioni civili sono permesse solo alle coppie dello stesso sesso. A differenza del matrimonio religioso o civile, permesso solo a coppie di sesso opposto. Dunque diritti e doveri sono un pochino differenti per le due celebrazioni, se pur due atti della stessa Costituzione.
Partiamo dalle basi. L’unione civile prevede due soggetti (dello stesso sesso) maggiorenni, alla presenza di un pubblico ufficiale che convaliderà l’unione con la procedura di rito e due testimoni. L’unione verrà iscritta nel registro dello stato civile, in cui verranno indicati i dati anagrafici, la residenza e il regime patrimoniale. I due neo sposi possono poi decidere di avere un cognome comune, ma non è obbligatorio.
Due persone non possono sposarsi se almeno uno dei due non è maggiorenne, se ha un’infermità mentale, se sono parenti o sono già sposati, oppure se uno dei due è accusato in via definitiva per omicidio o tentato omicidio di un precedente coniuge. Non è poi valida se l’unione è determinata da costrizione o paura.
Diritti e doveri
Oltre al nome, i due coniugi decidono il regime patrimoniale da adottare (comunione o separazione dei beni) e l’indirizzo della residenza da indicare come abitazione della vita coniugale. In fatto di reversibilità della pensione, eredità e successioni (tutti diritti che valgono anche nell’unione) si applica la procedura indicata dal codice civile.
Nel caso di cambio sesso, l’unione civile decade automaticamente quando si ha la rettifica del genere all’anagrafe. (Questo avviene, non solo per le unioni civili, anche per i matrimoni religiosi e civili).
Documenti necessari per le unioni civili.
La parte burocratica per le unioni civili è molto più snella rispetto ai matrimoni civili o religiosi, ma pur sempre essenziale.
La coppia dovrà presentare all’ufficio predisposto un documento, previsto appositamente dalla legge per le unioni tra coppie dello stesso sesso, chiamato Dichiarazione Costitutiva dell’Unione Civile.
Questo documento prevede:
Nome e cognome.
Data e luogo di nascita.
Cittadinanza.
Luogo di residenza.
Insussistenza delle case ostative alla costituzione dell’unione. Per maggiori approfondimenti clicca qui.
Inoltre la richiesta dovrà essere allegata una marca da bollo da € 16,00.
L’ufficiale di stato civile dovrà, dopo aver verificato la correttezza dei dati nel modulo, redigere il verbale che formalizza l’unione. Sarà poi fissata la data e l’ora per la celebrazione vera e propria, che ufficializzerà la cerimonia e permetterà di trascrivere l’unione nel registro.
In altre parole, basta veramente poco per essere uniti civilmente. Tuttavia non è ancora così semplice, emotivamente parlando, in Italia dopo tre anni dalla regolamentazione nel 2016.

Cerimonia
Consegnati i documenti, all’Ufficio Matrimoni e Unioni Civili, confermata la correttezza della richiesta e dell’identità dei due richiedenti, è la volta del “processo verbale”. Viene redatto dall’ufficiale di stato civile, sottoscritto dallo stesso assieme ai due soggetti.
Una volta eseguito il processo verbale, l’ufficiale ha 30 giorni di tempo per verificare la correttezza dei documenti. Passati i 30 giorni (o prima qualora le verifiche richiedano delle tempistiche minori) la coppia potrà procedere alla cerimonia per ufficializzare l’unione civile.
Si passa poi alla parte più divertente, la prenotazione della sala. Specialmente se avete intenzione di scegliere un luogo differente (come per i matrimoni civili).
Il celebrante può essere il sindaco, un consigliere o un assessore, ma anche un civile con delega da parte del sindaco. La persona delegata dovrà indossare la fascia tricolore.
Lo svolgimento della cerimonia avviene come per quella civile. Alla presenza del celebrante e di due testimoni, i due soggetti devono rendere una dichiarazione personale e congiunta sull’intenzione di unirsi civilmente. Poi, il celebrante chiederà singolarmente alle due parti se intendono unirsi e in seguito alla loro affermazione, chiederà ai testimoni se hanno sentito la risposta.
In seguito, ricevuta la risposta dalle parti e la conferma dei testimoni, avviene lo scambio degli anelli e il celebrante leggerà la formula di rito come indicato dalla legge.
Seppure la cerimonia non prevede alcuna dichiarazione (promessa) da parte dei due richiedenti, la si può concordare prima con il celebrante e dunque personalizzare. Rendendola così molto più coinvolgente, personale e suggestiva. Stessa e identica cosa per il matrimonio civile.
In conculsione l’atto viene trascritto sul registro delle unioni civili, viene certificato e soprattutto riconosciuto dallo Stato italiano.
Bacio, bacio, bacio… Perchè tutte le avventure cominciano con un sì!

Scrivimi, anche solo per saperne di più. Sarò molto felice di risponderti! ❤️
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